Federico Biggi stava lavando i piatti quando una mano guantata gli si posò sulla spalla.
“Ehi,” fece SuperSam, “tutto bene?”
“Ehm, sì,” rispose il giornalista, che in realtà aveva quasi avuto un attacco di cuore, “tutto a posto,” e si sforzò di sorridere. Il supereroe prese un piatto e cominciò a lavarlo a sua volta.
“Sei stato bravo stamattina,” lo rassicurò. Il reporter mormorò qualcosa che somigliava a un “grazie”, senza alzare lo sguardo.
“Loro non te lo dicono,” riprese SuperSam, “ma io credo veramente che tu stia facendo un buon lavoro. La verità,” e si gettò un’occhiata alle spalle per essere sicuro che le colleghe non fossero a portata d’orecchio, “è che hanno paura anche loro. Soprattutto SuperFra.”
Biggi annuì: lo sospettava.
“È che non possiamo essere certi delle loro reazioni,” continuò il supereroe, che evidentemente aveva bisogno di sfogarsi, “voglio dire…sì, in teoria sappiamo come si comportano, ma…sono pur sempre essere umani. Non possiamo permetterci il lusso di pensare che siamo sempre una mossa avanti a loro. Bisogna considerare anche che sono persone a sé… SuperJay dice che non è possibile sbagliare, e mi piacerebbe crederle, ma…capisci le conseguenze? Dico, se qualcosa andasse storto? Riesci a immaginare cosa potrebbe succedere? Se il piano dovesse fallire…”
Il reporter deglutì. Sì, immaginava bene le conseguenze di un eventuale sbaglio. Ma non poteva fare a meno di temere le conseguenze anche se tutto fosse andato come da programma. Proprio per questo era terrorizzato come mai in vita sua di muovere un muscolo o dire una parola di troppo: il piano, per lui, era stato fin dall’inizio qualcosa di totalmente folle…tuttavia non aveva avuto scelta. Sperò con ogni fibra del suo essere che SuperJay avesse ragione.
“Credi che torneranno?” disse, asciugando una scodella. “Il SuperTeam. Credi che-”
“Non dovrebbero,” rispose SuperSam, “però, chissà. Sono-”
“-pur sempre esseri umani, sì, ho capito. Ma cosa faccio se vengono lo stesso?”
L’altro si strinse nelle spalle. “Non saprei,” ammise, “tu comportati normalmente. Prova. Lo so che è difficile.”
Biggi annuì, per niente rassicurato.