Capitolo 12 – Gemelli

“JAY, CHE HAI SCRITTO SUL FRIGO?!”

Il ruggito di SuperSam fece accorrere in casa SuperJay e SuperFra, che stavano cambiando il cartello in giardino. Per essere coerenti con la pubblicità, ora non recitava più “SuperTeam – per tutti i tuoi SuperProblemi”, ma “SuperTeam – perché noi siamo!”

“Cosa c’è? Disse SuperJay affannata, pulendosi le mani sporche di vernice con uno straccio.

“Il frigo,” ripeté SuperSam indicandolo furiosamente “che hai scritto sul frigo, e perché! E cosa avete usato, non viene via!”

SuperFra si avvicinò all’elettrodomestico, confusa. Sullo sportello, a caratteri cubitali, era stato scritto, con quello che sembrava indelebile nero, un numero:

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“Sei stata tu?” disse, rivolta a SuperJay.

“No,” fece quella candidamente, “ero fuori con te.”

“Ovvio che è stata lei,” abbaiò SuperSam, “nessun altro fa quel 5 che sembra una S. O quella S che sembra un 5.”

“È un 5,” precisò SuperJay.

“Allora l’hai fatto tu!”

“No, no!” si difese lei, alzando le mani, “È che mi sembra proprio un 5! Come potrei averlo fatto, non ero nemmeno in casa!”

“L’hai fatto prima, quando sei venuta a farti un panino!” sibilò SuperSam puntandole contro un dito accusatore.

“Ma non è vero!” SuperJay cominciava a perdere la pazienza “Fra, diglielo che non mi sono mossa!”

SuperFra rivolse al collega uno sguardo confuso. “É vero,” disse, “siamo state fuori tutto il tempo.”

“Sì vabbè,” borbottò SuperSam irritato, mescolando vari detergenti in un secchio, “sarà stata la tua gemella intelligente.”

“Sam, non è colpa mia se hai le allucinazioni!” sbottò SuperJay, a sua volta infastidita, allargando le braccia.

“Come no. Che palle il tuo vandalismo insensato.” e si apprestò a cancellare la scritta con una spugna imbevuta del suo intruglio micidiale.

“Ma te l’ha detto anche lei!” disse SuperJay, che stava perdendo le staffe, indicando SuperFra, “Sono stata fuori tutto il tempo!”

SuperSam si accanì contro il numero 4, senza ottenere risultati “Avete rotto, tutte e due,” ringhiò tra un colpo di spugna e l’altro “io ti ho vista, mi hai salutato, hai detto che ti facevi un panino e sei andata su. E visto che c’eri ti sei anche cambiata,” aggiunse, lanciandole un’occhiata, “perché non eri vestita così”.

“Ma non ero io!”

“E allora sarà stata la tua gemella intellligente!” ripeté SuperSam, stanco dei giochetti delle colleghe. SuperFra aggrottò la fronte.

“Aspetta,” disse, “l’hai vista scendere?”

“L’ho sentita scendere,” precisò lui senza guardarla, sempre concentrato sul numero 4, “stavo pulendo la boccia di Beyoncé.”

SuperJay rivolse a SuperFra uno sguardo come dire ‘è pazzo’, ma questa non ricambiò. Invece appariva piuttosto preoccupata.

“Ne sei sicuro?” mormorò.

“No, sono pazzo!” disse SuperSam, gettando la spugna nel lavandino. “Non viene via! Grazie tante.” e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

“Oh no, siamo spacciati, quei numeri di sicuro altereranno la funzionalità del frigorifero! Che tu sia maledetta, gemella intelligente!” gli gridò dietro SuperJay.

“Sul serio,” aggiunse rivolta a SuperFra “chissenefrega, sono solo numeri.”

“Jay, davvero,” disse la collega, calma e serissima, “li hai scritti tu?”

“No.”

“È importante, Jay”

“No!”

SuperFra ponderò per un attimo e si sedette all’asse da stiro, corrucciata.

“Che c’è?” le chiese SuperJay.

“Chi ci ha portate a casa l’altra sera?” mormorò quella. La collega parve pensarci un attimo prima di rispondere.

“Nessuno?” fece, poco convinta.

“No,” disse SuperFra scuotendo la testa, “è stato Sam. Ti ricordi?”

“No,” ammise SuperJay.

“È stato lui…ma quando siamo tornate a casa era furioso. Come se ci avesse appena viste. Come se fosse…un’altra persona. Eppure se ci aveva riportate a casa come faceva a non sapere che eravamo ubriache, e perché era arrabbiato?”

SuperJay alzò un sopracciglio. “Non credo che possiamo fare molto affidamento sulla nostra memoria per quanto riguarda quella sera.”

“Ma sono sicura…credo.”

“Non crederai mica alla storia dei gemelli?”

“Non so,” disse piano SuperFra rivolgendo a SuperJay uno sguardo preoccupato. “dico che forse quelle scorie ci hanno dato più dei superpoteri.”

Calò il silenzio. Entrambe le supereroine si ritrovarono a fissare il frigo con un brivido.

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Capitolo 13 – Nuovi eroi in Città!