“Buongiorno!” cantò SuperJay balzando in cucina.
“Ehi, dov’eri?” le sorrise SuperFra. Da quando SuperSam aveva scoperto i suoi poteri (per quanto…inusuali) l’allegria era tornata al Quartier generale, per la prima volta dopo quasi tre mesi. SuperSam era persino riuscito a controllare i suoi poteri, indossando guanti di gomma ogni volta che toccava qualcosa di dolce, così poteva godersi di nuovo una colazione come si deve, ed era proprio quello che stava facendo.
“Oh, a fare un po’ di commissioni” fece SuperJay sul vago, ma con un gran sorriso. “prima di tutto un regalo per te!” e porse a SuperSam un sacchetto di plastica con un nuovo pesciolino rosso. Gli occhi del supereroe si illuminarono.
“Oh! Ti chiamerò Beyoncé!” disse, tutto contento, e afferrato il sacchetto corse subito di sotto per ripopolare la boccia del defunto Lord Gago.
“Hai anche un regalo per me?” esordì SuperFra speranzosa.
“Beh…nnnno. Ma ho di meglio!” si affrettò ad aggiungere SuperJay.
“Due regali?”
“Meglio. Guarda qui” e, estratto un giornale dalla sua borsa, lo aprì ad una certa pagina e lo porse alla collega. In quel momento SuperSam rientrò nella stanza. SuperJay lo invitò a leggere insieme a loro.
“Oddio.” mormorò SuperFra. Davanti agli occhi, nella pagina delle inserzioni pubblicitarie, lesse:
La vita fa schifo?
I problemi ti opprimono?
Le uova sono sciocche?
Rivolgiti al SUPERTEAM!
Il SUPERTEAM ti offre la soluzione a tutti i problemi!
La luce alla fine del tunnel!
Il sale sulle tue uova!
Telecinesi!
Controllo dei metalli!
Alterazione sensoriale!
E questi sono solo alcuni dei poteri dei nostri fantastici supereroi!
Per qualsiasi cosa rivolgiti al SUPERTEAM!
Pagando.
SUPERTEAM! Perché noi siamo
“Perché noi siamo cosa?” disse SuperSam, confuso.
“Avevo soldi solo per 64 parole.” tagliò corto SuperJay.
“Questa si chiama pubblicità ingannevole” fece SuperFra alzando un sopracciglio.
“No,” ghignò la collega, “questo si chiama marketing!”
“Ah sì?” fece lei, scettica. “Telecinesi,” lesse.
“Perché io apro i barattoli…col PENSIERO.”
“…controllo dei metalli…”
“Come lo vuoi chiamare il magnetismo?”
“…alterazione sensoriale?! Dai, questa è clamorosa.”
“Beh, Sam altera il gusto…” SuperSam e SuperFra rivolsero alla collega uno sguardo significativo “…dei cibi. In un certo senso. Il gusto è un senso, no?” SuperFra posò il giornale e si alzò.
“Ehi, guardate un po’” disse SuperSam, indicando un articolo. “‘Bosco va a fuoco dopo incidente radioattivo'” le supereroine si scambiarono uno sguardo e tornarono a tavola per vedere più da vicino. SuperSam lesse ad alta voce:
” Dopo un terribile incidente che ha visto rovesciarsi un’autocisterna di scorie radioattive un bosco è stato incendiato. È successo due notti fa, tra le 4 e le 5 del mattino…bla bla bla…l’incendio è iniziato a circa 600 metri dal luogo dell’incidente. Per fortuna un tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha contenuto il disastro. I pompieri hanno poi scoperto l’autocisterna…bla bla bla…una rapida azione contenitiva ha impedito una contaminazione più estesa…bla bla bla…non è chiaro se l’incendio e l’incidente siano correlati…l’autista, nonostante abbia perso molto sangue, non è stato ritrovata ed è data per dispersa.”
Sulla cucina calò un silenzio glaciale.
“Pensate anche voi quello che penso io?” disse piano SuperFra
“Sì,” mormorò SuperSam, serissimo. “Un’autocisterna guidata da una donna? C’è qualcosa di molto strano qui.”
“No, idiota, non quello! Intendo dire l’incendio e il camion…non può essere un caso.”
“Non credo sia esattamente colpa nostra se ha preso fuoco,” mormorò SuperJay, “prima di tutto noi eravamo più in questa zona” e indicò un punto sulla mappa accanto all’articolo, più o meno dove era avvenuto l’incidente “che in questa” e puntò al luogo dell’incendio.
“Allora è una gran bella coincidenza” disse SuperFra, poco convinta.
“Non dico che è una coincidenza” rettificò SuperJay, “dico solo che non sono state le scorie a dar fuoco alla foresta.”
“Pensate che l’autista stia bene?” sussurrò SuperSam. I tre supereroi si scambiarono degli sguardi dubbiosi.